campo de' Franceschi fu ad arme, ch'era innumerabile gente, e per la loro moltitudine sopresono loro nimici ch'erano usciti d'Aguglione all'asalto dell'oste. Inanzi che tutti si potessono ricogliere al castello, ve ne rimasono assai morti, e presi gl'infrascritti caporali; messer Allessandro di Camonte, Guiglielmo Pomieri, il siniscalco di Bordello, il signore di Landiros, il signore di Pomiere, Ugo fratello del signore di Signaco, il visconte di Tartas fratello del signore di Soveraco, Giovanni Colombo di Bordello, tutti Guasconi, i quali più si scambiaro con parte di presi detti di sopra. Il conte d'Ervi con sua oste venne verso Aguglione, e rifornì il castello di gente e di vittuaglia. Lasceremo alquanto di questa matera per dire d'altre novità, ma assai tosto ci torneremo; però che·lla detta guerra dal re di Francia a quello d'Inghilterra crebbe diversamente, come inanzi faremo menzione.
XLVIII
Come il re d'Ungheria venne inn-Ischiavonia, e come fu morto il re di Pollana.
Nel detto anno MCCCXLV, del mese di luglio, il re Lodovico d'Ungheria con grandi eserciti a·ccavallo e a piè venne inn Ischiavonia per raquistarla, ch'era di risorto del suo reame, onde si rubellò a' Viniziani la città di Giadra, ch'ellino aveano tenuta lungo tempo, e rendessi al detto re d'Ungheria, la quale i Viniziani tenieno, per forza e potenzia ch'avieno per mare, tirannescamente e con soperchie gravezze; onde a' Giadrini parea loro male stare, ch'era una grossa terra e buono Comune, usi di stare in loro libertà, salvo di piccolo risorto rispondieno per antico al re d'Ungheria; e questa fu la cagione della loro rubellazione.
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