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      Tale fu la repente morte del giovane e innocente re, che non avea se non XVIIII anni, per li falsi traditori. Fu recato il corpo a Napoli e sopellito co' reali, e·lla moglie ne fece piccolo lamento, a ciò ch'ella dovea fare; e quand'elli fu morto, non ne fece cramore né pianto come quella che·ssi disse palese e corse la fama ch'ella il fece fare. E uno meser Niccola ungaro balio del detto re Andreas, passando per Firenze, che n'andava in Ungheria, il disse a nostro fratello suo grande acconto a Napoli, per la forma per noi iscritta di sopra, il qual era uomo degno di fede e di grande autorità; onde seguì poi molto male come inanzi si farà menzione. Ma ella, cioè la reina, pure rimase grossa d'infante di VI mesi, o·llà intorno; di cui si fusse ingenerato, dicea ella del re Andreas.
     
      LII
     
     
      Di quello che seguì della morte del re Andreas.
     
      Della detta scellerata e crudele morte del giovane re Andreas fu molto parlato e biasimato per tutti i Cristiani che·ll'udirono. E venuta la novella in corte, molto se ne turbò il papa e 'l collegio di cardinali, dogliendosi il papa in piuvico consistoro ch'ellino erano cagione della sua morte per avere tanto indugiato la sua coronazione; e scomunicò e privò d'ogni benificio ispirituale e temporale chiunque avesse operato, o dato consiglio o aiuto o favore alla morte del detto re. E commisse nel conte d'Andri, detto conte Novello di quelli del Balzo, ch'andasse nel Regno, e facesse giustizia e vendetta di chiunque di ciò fosse colpevole, in persona e in beni, così a' clesiastici come a secolari; non risparmiando per nulla dignità. E·llui andato a Napoli; ma prima per l'Università di Napoli a romore di popolo e a baratta la terra, fu preso meser Ramondo di Cattana, ch'andava per Napoli comandando per parte della reina e somovendo come traditore fu preso, e di presente anche fu preso il figliuolo detto meser Pace stato ciamberlano del re Andreas: e disaminato chi ebbe colpa del micidio, e confessatolo, messogli l'amo nella lingua, perché non potesse parlare, menato in carro, levandogli le vive carni da dosso fu impeso e fatto morire; e poi il conte Novello fece inquisizione, e più baroni, e altri fece mettere in prigione, e due femine, la maestressa della reina e dama Ciancia Capana, che sentiro il tradimento; i quali traditori e·lle dette donne la reina difendea a suo podere, di non lasciarne fare giustizia.


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Nuova cronica
Tomo Terzo
di Giovanni Villani
pagine 442

   





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