Ma quello che più confuse i Franceschi fu che per la moltitudine della loro gente, ch'era tanta a·ccavallo e a piè, e non intendieno se non a pignere e a urtare co·lloro cavalli, credendo rompere gl'Inghilesi, ch'ellino medesimi s'afollarono l'uno sopra l'altro al modo che divenne loro a Coltrai co' Fiaminghi, e spezialmente gl'impediro i Genovesi morti, che·nn'era coperta la terra della prima rotta battaglia, e' cavalli afollati morti e caduti, che tutto il campo n'era coperto, e fediti delle bombarde e saette, che non v'ebbe cavallo di Franceschi, che non fosse fedito, e innumerabili morti. La dolorosa battaglia durò da anzi vespro a due ore infra·lla notte. Alla fine non potendo più durare i Franceschi si misero in fugga, e il re di Francia si fuggì la notte ad Amiensa fedito, coll'arcivescovo di Rens, e col vescovo d'Amiensa, e col conte d'Alzurro, e col figliuolo del cancelliere di Francia con da LX a cavallo sotto il pennone del Dalfino di Vienna; però che tutte le sue bandiere e insegne reali erano rimase al campo abattute. E fuggendo le brigate la notte a·ccavallo e a piè, da' paesani di loro parte medesima erano rubati e morti; e per questo modo ne perirono assai sanz'altra caccia. La domenica mattina seguente, essendo della gente del re di Francia fuggiti la notte, e ridottisi ivi presso ov'era stata la battaglia in su uno poggetto presso al bosco in quantità di VIIIm a cavallo e a piè, intra gli altri v'era meser Carlo eletto imperadore scampato della prima rotta, e ivi afrontatisi, non sapiendo ove fuggire, il re d'Inghilterra vi mandò il conte di Vervich e quello di Norentona con gente a cavallo e a piè assai, e assalendo quelli, come gente sconfitta, poco ressono, e fuggendo, molti ne furono presi e morti, e 'l detto meser Carlo con tre fedite si fuggì alla badia da Riscampo, ov'erano i cardinali.
| |
Franceschi Inghilesi Coltrai Fiaminghi Genovesi Franceschi Franceschi Francia Amiensa Rens Amiensa Alzurro Francia Dalfino Vienna Francia Carlo Inghilterra Vervich Norentona Carlo Riscampo
|