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      E per lettere di nostri cittadini degni di fede ch'erano in que' paesi, ci ebbe come a Sibastia piovvono grandissima quantità di vermini grandi uno sommesso con VIII gambe, tutti neri e coduti, e vivi e morti, che apuzzarono tutta la contrada, e spaventevoli a vedere, e cui pugnevano, atosicavano come veleno. E in Soldania, in una terra chiamata Alidia, non rimasono se non femmine, e quelle per rabbia manicaro l'una l'altra. E più maravigliosa cosa e quasi incredibile contaro avenne in Arcaccia uomini e femine e ogni animale vivo diventarono a modo di statue morte a modo di marmorito, e i signori d'intorno al paese pe' detti segni si propuosono di convertire alla fede cristiana; ma sentendo il ponente e paesi di Cristiani tribolati simile di pistolenze, si rimasono nella loro perfidia. E a porto Talucco, inn-una terra ch'ha nome Lucco inverminò il mare bene X miglia fra mare, uscendone e andando fra terra fino alla detta terra, per la quale amirazione assai se ne convertirono alla fede di Cristo. E stesesi la detta pistolenza infino in Turchia e Grecia, avendo prima ricerco tutto LevanteMisopotania, Siria, Caldea, Suria, Cipro, il Creti, i·Rodi, e tutte l'isole dell'Arcipelago di Grecia, e poi si stese in Cicilia, e Sardigna, Corsica, ed Elba, e per simile modo tutte le marine e riviere di nostri mari; ed otto galee di Genovesi ch'erano ite nel mare Maggiore, morendo la maggiore parte, non ne tornarono che quattro galee piene d'infermi, morendo al continuo; e quelli che giunsono a Genova, tutti quasi morirono, e corruppono sì l'aria dove arivavano, che chiunque si riparava co·lloro poco apresso morivano.


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Nuova cronica
Tomo Terzo
di Giovanni Villani
pagine 442

   





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