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      E·lla notte vegnente, il dì di san Giovanni, a dì XXIIII di giugno, s'aprese fuoco in Porta Rossa contra alla via traversa che va a casa gli Strozzi, ove arsono più di XX case, sanza quelle si disfeciono d'intorno per ispegnerlo, con grande danno e disuluzione della contrada, e morìvi più maestri di rovina di case, che caddono loro adosso. E ne' detti dì s'aprese in più parti di Firenze con danno di più case e forni. E nota, lettore, quante tempeste occorse in questo anno alla nostra città, di fame, mortalità, rovina, tempeste, e fuochi, e discordie tra' cittadini, per li soperchi di nostri peccati. Piaccia a·dDio che questi segni ci correggano de' nostri difetti, acciò che Iddio non ci condanni a maggiori giudici, che paura ne fanno, sì è fallita la fede e caritade tra' cittadini.
     
      XCII
     
     
      Ancora di novità che furono in Firenze, e di certi ordini confermati contro a' Ghibellini.
     
      Nel detto anno, a dì VI di luglio, avendo il popolo di Firenze inn-odio la memoria del duca d'Atene per la sua malvagia signoria, come adietro facemmo menzione, si fece dicreto che niuno priore che fosse stato fatto per lo detto duca non avesse privilegio né potere portare arme come gli altri priori fatti per lo popolo; e chiunque avesse dipinta l'arme sua in casa o di fuori, la dovesse ispignere e acecare; e a·ccui fosse trovata, pena fiorini mille d'oro. E·llevaro che non potesse portare arme da offendere niuno gabelliere e niuno soprastante e·lloro guardie, se non nelle carcere o d'intorno, che in prima n'era piena tutta la città di privilegi, per più casi, ch'era sconcia cosa.


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Nuova cronica
Tomo Terzo
di Giovanni Villani
pagine 442

   





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