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      In questa stanza vennero nell'oste messere Anibaldo cardinale e 'l cardinale di Chiermonte legati mandati per lo papa, andando dall'una oste all'altra per ragionare e trattare accordo di pace dall'uno re all'altro, e co·lloro s'accozzaro, con ordine di due re, in mezzo di due campi V baroni da ciascuna parte. E dopo tre dì stati ne' detti trattati non vi poté avere concordia, da·ccui che si rimanesse. Dissesi dal re d'Inghilterra, perché il re di Francia nogli accettava le sue adimande, e non voleva recare il giuoco vinto a partito, aspettandosi d'ora inn-ora d'avere Calese, che più non si potea tenere. Veggendo il re di Francia che non potea avere né pace né triegua, fece spianare tra due campi e richiedere il re d'Inghilterra di battaglia; e a dì II d'agosto uscì fuori del suo campo così ordinato e schierato, faccendo della sua gente VI battaglie a·lloro guisa, ciò sono schiere. La prima era da mille o più cavalieri, i più Alamanni al soldo e Anoieri, la quale conducea meser Gianni d'Analdo e 'l conte di Namurro suo genero. La seconda fu di più altri mille cavalieri, il fiore di Francia, la qual guidava il maliscalco di Francia. La terza era di presso a IIIIm cavalieri con tutti i pedoni del paese e bidali di Navarra e Linguadoco e di nostro paese, e quest'era la schiera grossa, la qual guidava mesere Gianni duca di Normandia, figliuolo del re di Francia. La quarta era di M o più cavalieri di Linguadoco e Savoini; la quale conducieno il conte d'Armignacca, e 'l figliuolo del conte della Illa.


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Nuova cronica
Tomo Terzo
di Giovanni Villani
pagine 442

   





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