Lasceremo alquanto a dire della presente guerra de' due re, ch'ha avuto alcuno fine di triegua; e torneremo a dire di Firenze e del nostro paese d'Italia. Ma inanzi che·llo re Adoardo si partisse da Calese e del paese, assai guerra e correrie fece la sua gente a Santo Mieri e all'altre terre d'Artese, con gran prede e dannaggio del paese. In questa stanza i legati cardinali trattarono accordo e triegua dal re di Francia a quello d'Inghilterra infino alla san Giovanni a venire, mandando ciascuno di detti re suoi ambasciadori a corte di papa a dare compimento d'acordo. Il re d'Inghilterra vi s'acordò volentieri, perch'avea il migliore della guerra, ed era per la detta guerra molto afannato e stracco elli e sua gente, e con grande dispensa. E·cciò ordinato, si partì il detto re Aduardo del reame di Francia con sua oste lasciando fornito Calese: passò il mare, e tornò in Inghilterra con grande festa e allegrezza, faccendo giostre e torniamenti.
XCVII
Come in Firenze si fece nuova moneta, piggiorando la prima.
Del mese d'agosto del detto anno, essendo in Firenze montato l'ariento della lega d'once XI e mezzo di fine per libra in libre XII e soldi XV a·ffiorino, però che' mercatanti per guadagnare il ricoglieno e portavallo oltremare, ov'era molto richiesto; per la qual cosa la moneta da soldi IIII di Firenze fatta l'anno MCCCXLV dinanzi, e·lla moneta di quattrini, si sbolzonavano e portavano via, onde il fiorino d'oro ogni dì calava, ed era per calare da libre III in giù; onde i lanaiuoli, a cui tornava a interesso, perché pagavano i loro ovraggi a piccioli, e vendeano i loro panni a·ffiorini, essendo possenti in Comune, feciono ordinare al detto Comune nuova moneta d'argento e nuovi quattrini, piggiorando l'una e·ll'altra moneta per lo modo diremo apresso, acciò che 'l fiorino d'oro montasse, e non abassasse.
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