E del mese di novembre apresso, della detta gente d'arme del re d'Ungheria che facieno loro capo all'Aquila, in quantità di MD cavalieri e pedoni assai, avuta Sermona, passaro la montagna di Cinque Miglia, e scesono in Terra di Lavoro, e presono Sarn, e·ll'antica città di Venastri, e Ciano, che tenea il figliuolo del conte Novello; diede alla detta gente il mercato e·lla reddita, però che, come il padre, amava più la signoria del re d'Ungheria che degli altri reali. E il conte di Fondi, nipote che·ffu di papa Bonifazio VIII, entrò in San Germano colle 'nsegne del re d'Ungheria e con gente d'arme per lui.
CIV
Come i reali col loro sforzo inn-arme si ragunarono alla città di Capova.
Sappiendo la reina e gli altri reali, onde si facea capo meser Luigi, ch'avea sposata la detta reina, come Sermona e·ll'altre dette terre s'erano rendute all'ubidienza del re d'Ungheria, incontanente feciono capo grosso alla città di Capova, acciò che·lla forza del re d'Ungheria non potessono passare il fiume del Voltorno per andare verso Napoli. Il prenze di Taranto e il duca di Burazzo vennero a Capova con più altri baroni, e co·lloro sforzo di gente d'arme, e ritrovarsi con meser Luigi con più di IImD cavalieri, bene e riccamente montati e bene in arme, e con popolo grandissimo, e quivi s'accamparono a modo d'oste nella terra e di fuori, e ogni dì crescea loro sforzo e podere per modo che·sse i detti reali fossono stati costanti e uniti insieme, per forza di gente che 'l re d'Ungheria avesse, néd eziandio venendo in persona, non avea podere di passare.
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