Il quale messo, che venne in Firenze, fu riccamente vestito. E avuta il tribuno la detta vittoria, l'altro dì fece grande processione di tutto il chericato di Roma a Santa Maria Maggiore. E poi a dì XXIIII di novembre, fatta la mostra di sua cavalleria, fece cavaliere il suo figliuolo andando a Sa·Lorenzo, e meser Lorenzo della Vittoria il nominò. In quelli dì, poco apresso, venne in Roma uno vicario del papa. Il tribuno il ricevette per compagno, faccendo un grande parlamento in Campidoglio, e ivi aringando propuose l'autorità: "Legem pone michi, Domine in via giustificazione tuais"; mostrando al popolo di volere ubidire al papa, istando in grande festa e pomposa. Ma poco durò al tribuno la sua vana gloria e felicità, come diremo; che per la sua audace e aspra giustizia avea fatto citare, e poi non vegnendo a' suoi comandamenti, il conte Paladino d'Altemura di Puglia, il fece sbandire, perché nelle parti di Terracina in Campagna usava, secondo si dicea, ruberie e forze; venne a Roma con CL cavalieri coll'aiuto del capitano del Patrimonio, per opera del legato. E nota che·lla Chiesa al cominciamento al tribuno diè favore, e poi, cui fosse la colpa, fé il contradio. Il detto Paladino si ridusse nella contrada di Colonnesi da Santo Apostolo, e con certi de' Colonnesi rimasi e co·lloro vicini e amici fece sonare a martello le campane della detta chiesa e dell'altre della forza de' Colonnesi, e in quelle contrade levò la terra a romore, e ragunò gente assai a'ccavallo e a piè e amici di Colonnesi, e·cciò fu a dì XV di dicembre del detto anno, gridando: "Viva la Colonna, e muoia il tribuno e' suoi seguaci!
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