Ma quando vidono la persona del re, s'asicurarono, e·ll'apersono. E venuto il re in Benevento, vi sogiornò da VI dì, e·llà venne tutta la sua gente dall'Aquila e ch'erano stati a Tiano; e in quello paese, e con suoi Ungari e con Lombardi e Romagnuoli, ch'erano venuti al suo servigio, si trovò in Benevento con più di VIm cavalieri e popolo infinito; e·llà vennero tutti i baroni del paese a farli reverenza e omaggio. E vennevi una grande ambasceria da Napoli, a profferelli la terra, come a·lloro signore. Sentendo i reali e gli altri baroni ch'erano a Capova con meser Luigi che il re era a Benevento, e prosperava felicemente e sanza contasto, si partirono co·lloro gente, e andarono a Napoli, abandonando meser Luigi, e lasciandolo con poca compagnia, e ordinaro di venire al re a farli reverenza, come s'apressasse a Napoli. Lo re si partì di Benevento a dì XVI di gennaio, e venne a Mattalona, e nella sua partita que' da Benevento s'armaro, e azzuffarsi co' malandrini che seguivano l'oste del re e rubavano dove poteano, ed ebbevi de' morti assai d'una parte e d'altra, e fu arso parte d'un borgo di Benevento.
La reina Giovanna, che·ss'era ridotta e aforzata nel castello di Napoli, sentendo che 'l re venia con tanta forza verso Napoli, nascostamente e di notte, a dì XV di gennaio, si partì del castello con sua privata famiglia e con quello tesoro che potéo trarre del castello, che poco ve n'era rimaso, si·nn'era fatta mala guardia dopo la morte del re Ruberto, e per la via di Piedigrotta si ricolse la reina in su tre galee armate di Provenzali, ch'ella avea fatte stare in concio, e fecesi porre a Nizza in Proenza a dì XX di gennaio; come fece in Proenza diremo poi assai tosto in altro capitolo.
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