E·cciò fatto, com'era ordinato, gli altri IIII nominati reali furono presi e messi in buona guardia di cavalieri ungari nel castello d'Aversa; e di certo si disse, e crede, che s'elli avesse preso co·lloro meser Luigi e·lla reina, tutti gli avrebbe fatti morire co·llui. E loro presi, tutti i loro cavalli e arnesi furono rubati, e simile i loro ostelli di Napoli, salvo quello del prenze di Taranto. E·lla moglie del duca di Durazzo, ch'era in Napoli, di notte, mal vestita e peggio in
arnese, con due sue piccole fanciulle in braccio, si fuggì nel munistero di Santa Croce, e poi di là nascosamente vestita in abito di frate, e con poca compagnia, arrivò a Montefiascone al legato; e poi isconosciuta se n'andò verso Francia. Tale fu la fine del duca di Durazzo, e·lla presura degli altri reali, e scacciamento di loro donne e di loro famiglie. Per molti se ne fece quistione, opponendo al re tradimento del suo sangue, avendogli fidati e baciati in bocca, e caritevolemente mangiato co·lloro, e poi fatto morire il duca di Durazzo, e gli altri reali innocenti presi. Altri dissono che non era tradimento a tradire il traditore, se colpa v'ebbe, come gli oppose. Ma per li savi si giudicò che questa crudeltà e quello ne seguì di male fu dispensato e premesso da·dDio per li ladii peccati comessi nello re Andreas, ch'era giovane e innocente, che per lo peccato della invidia e covidigia della signoria sua con superbia fu commesso tradimento con iscellerato paricida di loro signore, e ancora ci fu il laido e abominevole peccato per cagione d'avolterio e sacrilegio tra congiunti, come avemo adietro fatta menzione, che·ffu cagione della morte di quello innocente.
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