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      Come presono porto a Nizza, se n'andaro ad Acchisi; e·lloro giunti inn Acchisi, il conte d'Avellino de' signori del Balzo e il signore di Salto con altri maggiori baroni di Provenza furono alla detta reina, e di presente feciono pigliare il detto meser Maruccio con VI suoi compagni, e mettere nella pregione di Nuva. La reina con cortese guardia menaro a Castello Arnaldo, e nullo le potea parlare in segreto sanza la presenza de' detti baroni di Provenza; però ch'erano entrati in sospetto e gelosia, ch'ella non facesse scambio della contea di Provenza a un'altra contea di Francia con meser Gianni figliuolo del re di Francia e suo cugino, il quale in quelli giorni era venuto al papa a Vignone col conte d'Armignacca, e statone in trattato col papa, onde i Provenzali s'erano molto iscandalezzati, non volendo esere sottoposti al re di Francia, e quasi voluto fare rubellazione di Proenza col Dalfino di Vienna per la detta cagione, e a petizione del re d'Ungheria; per la qual cosa il papa temendone ne rimandò mesere Gianni in Francia, e contentollo di molti danari; dissesi di fiorini CCm contanti e·lle decime del reame di Francia per V anni a venire a pagare in due, che sono grandissimo tesoro. E così si dispensa il tesoro della Chiesa per lo conquisto della Terrasanta, overo etc.
      Messer Luigi di Taranto co·mmeser Niccola Acciaiuoli di Firenze suo fidato compagno venuti a Siena, messer Niccola volendolo menare in Firenze (e già l'avea condotto nel nostro contado in Valdipesa), sentendosi ciò per li priori e gli altri rettori di Firenze, dubitando che·lla sua venuta non generasse scandalo tra' cittadini e indegnazione del re d'Ungheria, ritenendolo in Firenze, di presente mandarono loro incontro due grandi popolari per ambasciadori, difendendo loro non entrassono nella città, ma seguissono loro cammino; e stando co·lloro al continovo, acciò che nullo altro cittadino andasse loro a parlare; e così dimorarono in Valdipesa a' luoghi degli Acciaiuoli per X dì, che nullo cittadino v'andò, se non il vescovo di Firenze, ch'era degli Acciaiuoli, e volea, e andò co·lloro a corte di papa.


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Nuova cronica
Tomo Terzo
di Giovanni Villani
pagine 442

   





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