E avenne loro la parola del Vangelo: "Regno in se medesimo diviso disolabitur". Lasceremo di queste matere per raccontare un grande giudicio e quasi incredibile che a questi tempi avenne per tremuoti nella città di Pisa, di Vinegia e di Padova, ma più in Frioli e in Baviera.
CXXII
Di grandi tremuoti che furono in Vinegia, Padova, e Bologna, e Pisa.
Nel detto anno, venerdì notte dì XXV di gennaio, furono diversi e grandissimi tremuoti in Italia nella città di Pisa, e di Bologna, e di Padova, maggiori nella città di Vinegia, nella quale ruvinarono infiniti fummaiuoli, che ve ne avea assai e belli; e più campanili di chiese e altre case nelle dette città s'apersono, e tali rovinarono. E significarono alle dette terre danni e pistolenze, come leggendo inanzi si potrà trovare. Ma i pericolosi furono la detta notte in Frioli, e inn Aquilea, e in parte dalla Magna, sì fatti e per tale modo e con tanto danno, che dicendolo o scrivendolo parranno incredibili; ma per dirne il vero e non errare nel nostro trattato, sì·cci metteremo la copia della lettera che di là ne mandaro certi nostri Fiorentini mercatanti e degni di fede, il tinore delle quali diremo qui apresso, scritte e date inn-Udine del mese di febraio MCCCXLVII.
CXXIII
Di grandi tremuoti che furono in Frioli e in Baviera.
Avrete udito di diversi e pericolosi tremuoti che sono stati in questi paesi, i quali hanno fatto grandissimo danno. Correndo gli anni del nostro Signore, secondo il corso della chiesa MCCCXLVIII, indizione prima, ma secondo il nostro corso della Anuziazione, ancora nel MCCCXLVII, a dì XXV di gennaio, il dì di venerdì, il dì della conversazione di san Paolo, ad ore VIII e quarta appresso vespro, che viene ore V infra la notte, fu grandissimo tremuoto, e durò per più ore, il quale non si ricorda per niuno vivente il simile.
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