Il Baldelli ed il Tiraboschi prima che si potessero conoscere le grandi pubblicazioni fatte più tardi, avevano giù numerato 13 novelle di origine francese; ora molti dotti s'occupano a ricercare le origini del Decamerone nelle letterature straniere, ed ogni giorno ne trovan delle nuove. Il Filocopo prende il soggetto dal poema Flore e Blanchefleur, che tradotto in un gran numero di lingue, fu pubblicato nel 1512 in Francia. come versione dallo spagnuolo, essendosi allora perduta ogni memoria della redazione originale, ritrovata più tardi. Il Filostrato sviluppa l'episodio di Troilo e Briseida nel poema della Guerra di Troja di Benoît de S. More. Nel Corbaccio sono nominati Orlando, Oliviero, Tristano; nell'Amorosa visione, il re Arturo Perceval, Lancilotto, Ginevra, Isotta coi pari di Carlo Magno.
Se poi, invece del soggetto e delle reminiscenze storiche, ci facciamo a considerare la forma letteraria di quei trecentisti, che ci vengon dati come modello d'impeccabile purità nella lingua, noi restiamo sorpresi di trovarvi un così gran numero di gallicismi e di parole affatto provenzali. Chi non vuol prendersi la briga di riandare pazientemente questi antichi scrittori, basta che legga le opere filologiche del Nannucci, che guardi ad una collezione qualunque degli scrittori del Trecento, annodata con qualche criterio, e vedrà subito una messe abbondantissima di parole straniere. Vi troverà, non solo magione (maison) per casa1, ma senza e san faglia (sans faille) per senza fallo2), donna gente (gente dame)3, dolzore (douceur) per dolcezza4, mante (maintes) per molte5 . Nel Tesoretto di B. Latini troviamo torno (tournée), triare (trier), zae (ça), convotisa (convoitise), ed altre parole affatto francesi.
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