Pagina (28/287)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Come dei mendicanti spudorati, essi provocavano la limosina, sostituendo la novità delle avventure, all'interesse storico dei fatti12". E più oltre, ragionando della poesia lirica, ripete osservazioni simili, e conclude: e Se mai qualche povera immaginazione, smarrita in una tale letteratura, si fosse lasciata andare ad un lampo d'originalità inusitata: il suo pubblico sconcertato, perchè impotente a comprenderla, l'avrebbe richiamata subito all'usata volgarità, á la banalité."13
      Noi ora domandiamo ad ogni uomo di buon senso e di buona fede, se una letteratura, che viene così giudicata da' suoi stessi ammiratori, possa in alcun modo paragonarsi alla letteratura italiana. I fatti, sin ad ora raccolti dagli eruditi francesi, ci provano solo l'esistenza d'una lingua per più secoli coltivata da centinaia di scrittori, senza che sia mai potuta uscire da quel tumultuoso e incerto e vario carattere, che è proprio dei dialetti, a segno tale, che essa viene rassomigliata da' suoi stessi lodatori alla successione di molte lingue diverse. Quei fatti ci provano ancora l'esistenza d'una specie di fantastica mitologìa poetica, e d'una letteratura, che serba tutti quanti i caratteri incerti ed informi della lingua in cui s'esprime. I giorni fecondi alla mitologia erano scomparsi per sempre con la Grecia e con Roma, le quali crearono un mondo poetico, che resta immortale nella storia dello spirito umano. Il Cristianesimo aveva, invece, dato origine a nuovi affetti e idee nell'anima dell'uomo, che, acquistata una più chiara conoscenza di sè, sentiva, nel suo rinnovato spirito, scomparire gli Dei dell'Olimpo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





Grecia Roma Cristianesimo Olimpo