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      S. Brandano arriva co' suoi seguaci presso la porta dell'inferno, vede i diavoli, sente il rumore delle fucine e dei martelli; ma non entra a visitarlo. Pił oltre incontra Giuda, che nei giorni di festa viene a riposarsi sopra un'isola, per sollievo concessogli dalla misericordia del Redentore, che egli aveva tradito. Finalmente arriva al paradiso terrestre, meraviglioso giardino, e poi fa ritorno al suo convento.
      Questa leggenda si diffonde subito in tutta l'Europa, tradotta in tante lingue, che l'Ozanam maravigliavasi di non trovarla in italiano. Ma un codice magliabechiano del secolo XIV ce ne dą una redazione italiana assai notevole; perchč ci fa vedere in che modo i traduttori di queste leggende si credevano in diritto di aggiungervi discorsi lunghissimi, episodi, capitoli interi. E nel medesimo tempo ci dimostra quanto povera era, specialmente in Italia, la fantasia di coloro che si davano a questa specie di letteratura. La leggenda, per sč stessa arida assai, viene diffusa in una serie di scene ripetute senza varietą di sorta. Il Santo, in compagnia de' suoi frati, percorre l'Oceano, incontrando un gran numero d'isole, nelle quali ripetono sempre le medesime operazioni: mangiano, bevono, si lavano i piedi, sentono la messa, dormono e ripartono. Č singolare poi il vedere come i personaggi si confondono l'uno nell'altro, e cosģ le isole fra loro, e cosģ lo scrittore col suo eroe. Sembra che nč gli uomini nč le cose possano mai ritrovare la personalitą loro. Si parte da un'isola, e si giunge in un'altra, che si comincia a descrivere; ma le scene si somigliano tanto, che l'autore si trova, a poco a poco, portato di nuovo nella prima isola, senza accorgersene.


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Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





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