Presto cominciarono i pellegrinaggi al misterioso Pozzo, che divenne sorgente di guadagno pei religiosi, che ne custodirono gelosamente le chiavi. La Torre di Londra contiene un documento, che porta i nomi d'un Lombardo e d'un Ungherese, i quali discesero in esso nell'anno 1358. E spinto forse dalla stessa curiosità, il cronista francese Froissart, viaggiando l'Irlanda insieme con William Leslie, lo interrogava intorno alla verità di ciò che dicevasi su questo celebrato Pozzo di S. Patrizio. - La caverna v'è certo, rispose Leslie, perchè vi sono stato io stesso, insieme con un altro cavaliere, e ci trattenemmo in essa un'intera notte, dal cadere al sorger del sole. Appena cominciammo a discendere le scale, un caldo vapore venne, a poco a poco, a farci perdere i sensi. Noi ci addormentammo, facendo insino all'indomani molti e diversi sogni. E qui il cronista francese tronca la sua relazione, dicendo: io non lo interrogai più oltre su questo soggetto, perchè mi premeva troppo sapere da lui qualche cosa intorno ai costumi ed agli uomini del paese, in cui mi trovavo. Si vede chiaro che la superstizione cominciava a cessare, e che nella caverna v'erano esalazioni, che producevano quegli effetti, da cui l'ignoranza fece derivare la leggenda. Nel secolo XV la superstizione era quasi cessata, ed il Pozzo di S. Patrizio si ridusse ad una semplice sorgente di guadagno. Il vescovo che ne teneva le chiavi, le negava sdegnosamente ai poveri; il che persuase papa Alessandro Borgia a por termine agli scandali, ordinandone nell'anno 1479 la distruzione.
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