Tornata l'anima al suo corpo, Tantolo dà tutto il suo ai poveri, e si pone a far penitenza. - Scritta in latino, questa leggenda venne tradotta in tedesco, in inglese, in olandese, ed è una di quelle che ebbero una maggior diffusione fra di noi; tradotta e stampata più volte in italiano, è ora divenuta rarissima. Trovasi riprodotta nelle più antiche edizioni italiane delle vite dei Santi Padri, ed è riportata in latino nello Speculum Historiale del Bellovacense.
Anche la Visione di S. Paolo è posta fra quelle che si vogliono conosciute da Dante, il quale è noto come parli della discesa del Vaso d'elezione in Inferno. Scritta in latino, prima della metà dell'XI secolo, da un Francese del nord, dette poi ad un monaco anglo-normanno, del secolo XIII, il tema d'un poemetto francese, che ebbe anch'esso una grandissima diffusione in Italia, trovandolo noi tradotto in prosa, e ricomposto in mille modi diversi nei manoscritti italiani dei secoli XIV e XV. Esso è però assai breve, e si limita, più che altro, ad un elenco delle pene infernali, menandoci, secondo il solito, fino alla porta del paradiso. Ma è inutile diffondersi ad estender troppo la notizia di queste descrizioni dell'altro mondo, delle quali tutto il medio evo è pieno, e gli scrittori eruditi ne dànno cataloghi minuti ed esatti. L'Aurea leggenda, che tesse una corolla poetica alla vita d'ogni Santo, ne riporta anch'essa un buon numero. Noi vogliamo notare piuttosto, come l'Italia, che in tutta la più antica letteratura del medio evo non ebbe gran parte, si dimostri povera ancora in questo periodo leggendario e quasi mitologico.
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