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      Quando essa è finalmente compiuta, ed il poema popolare è formato, e del personaggio prima profetato e cercato, poi trovato, si raccontano fatti così diversi, avvenuti in tempi, in regioni lontane, ad uomini disparati; allora viene l'erudizione a negare la sua storica esistenza. Infatti, non pochi vollero creder Fausto un mito, un personaggio poetico e popolare non mai esistito nella realtà. Ma egli era stato visto e conosciuto; nato nel Wurtemberg, aveva studiato magia a Cracovia; e v'è un libro che contiene le sue idee, intitolato: Faust's Hollenzwang. Egli può dirsi l'ultimo rappresentante della magia, la quale dopo di lui si risolve nelle scienze naturali; l'ultimo di cui si dica e si creda veramente, che abbia conosciuto e trattato col diavolo su questa terra. Il Goethe col suo genio immortale s'è impadronito della leggenda, e trasformando il diavolo in un uomo, che è divenuto come la seconda coscienza di Fausto, il suo cattivo genio, ha potuto dare un profondo significato alla tradizione del popolo, ed al suo libro quel valore filosofico e poetico ad un tempo, che lo rende immortale18.
      Ma la tradizione di Virgilio è assai più difficile a deciferare, perchè il paese, dove la fantasia del popolo creò questo personaggio leggendario, è quello appunto che ha documenti meno antichi che ne parlino, quello dove gli eruditi si sono meno occupati a studiarlo. Fin dal XII secolo, alcuni dotti stranieri, che viaggiarono nell'Italia meridionale, raccontano d'avere ascoltato con maraviglia e senza incredulità i prodigi, che i Napoletani narravano di questo Virgilio mago, fra di loro celebratissimo.


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Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





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