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      Altrove vediamo Virgilio viaggiare continuamente attraverso l'aria, in compagnia della figlia del Sultano di Babilonia, di cui s'è fortemente innamorato. Queste novelle sono tutte forse d'origine orientale; ma altre vengono d'altre regioni. E così si forma finalmente il romanzo francese dei Faicts merveilleux de Virgile, che divenne tanto popolare nel secolo XVI. Già nell'antico poema, l'Image du Monde, trovasi in francese la leggenda di Virgilio, la quale tra il secolo XIII e il XIV, come abbiam notato, aveva percorso quasi tutta l'Europa. Ma in questo lungo viaggio il suo carattere s'è a poco a poco andato alterando. Non appena esce di Napoli, essa è subito più letteraria e meno popolare; i luoghi, i fatti, a cui si riferisce, hanno maggiore incertezza e mutabilità, mentre in Napoli tutto era preciso e determinato: la grotta di Pozzuoli, il Castello dell'Uovo, il Vesuvio hanno sempre una qualche memoria di Virgilio. Ed oltre a ciò, anche l'indole del personaggio stesso s'è mutata. Virgilio era a Napoli un genio benefico, alleato con spiriti benevoli; tutte le sue opere eran dirette al bene della prediletta città. Nel romanzo francese, nelle redazioni straniere incomincia, invece, la storia degli amori e degl'inganni: spiriti maligni vengono in suo aiuto; egli è alleato del diavolo, è parente di Fausto, è trascinato nella ridda infernale delle nordiche e fantastiche creazioni del medio evo. Egli non è più quello, non può la sua ombra più venire a consolare il soldato cristiano, che muore nell'agonia della fame, o nell'ardore della mischia, per difendere le patrie mura.


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Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





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