Pagina (144/287)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ditte queste parole, viddi venire li nemici furiosamente contra di me, e con grande impeto mi presero, e diemme a le bestie a devorare. Poi ch'io fui devorato, quella pena ch'io portai ne lo ventre de la bestia, e poi ne lo lago puzzolente, perciò che le fono143 come le altre, non fa bisogno a dirle. Stando adunque mi, dappo' li ditti tormenti, gravida, mi trovai ne lo lago, aspettando io ditto, parturire de' serpenti; venne subitamente lo spirito pietoso davanti a me, e parlomi dolcemente, e sì me consulò e disse: Confortate, amica mia carissima, però che tu non porterai questo crudelissimo parto, come fanno le altre anime. E toccome e umiliome, e fu' guarita incontinente; e disseme che subitamente io lo sequitasse.
      CAPITULO. VIII.
      Come l'angelo et io andassemo per una via longa,
      che ne menò a Vulcano et ad altri diversi tormenti.
      Andando noi per una via longa, io non vedea nè sapea dove io dovesse andare; perchè io non vedeva punto de luce, se non quanto era lo splendore de l'angelo. Et andando per lochi terribili e paurosi, era la via molto stretta e periculosa, da cadere in una valle profundissima, e sempre descendevamo in giù; quanto più descendevamo, tanto più avevamo speranza de tornare a la via de la vita. Allora io dissi a l'angelo: Signore mio, dapo' che abbiamo noi veduto li mali, che non si ponno dire, nè pensare; ma ora io tremo in questa via, che ne mena a sì fatto periculo. Rispose l'angelo e disse: Questa via ne mena a la morte. Et io dissi: Conciosiacosa che questa via sia sì stretta e periculosa, e non ci passa persona se non noi; perchè adunque disse l'evangelista: Larga e longa è la via che ci mena a la morte, e molti ne va per quella?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





Confortate Vulcano Conciosiacosa Larga