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      Poi disse: Andemo più oltra in suso.
      CAPITULO XIII.
      Del secondo loco de gloria, che mostra l'angelo a l'anima in Paradiso
      Andando noi più oltra, vedemo uno muro alto e bello e tutto resplendente, ma non li era porta; e non sapendo dove io dovesse intrare, subitamente fui menato dentro, e vidi -uno coro d'angeli, che se alegravano e dicevano: Gloria fia a te, Padre, Figliolo e Spiritu Sancto. E costoro che cantavano, erano omini e femme, ch'erano senza alcuna macula; et erano tutti allegri e vestiti de preziose vestimente e candide, e sempre -perseverando ne le Lode de la santissima Trinitate, e le vestimente così candide e lucente come neve; et erano tutti quanti equali, ma ridevano del canto dove erano questi185. Dico certamente, che quello dulcissimo canto et odore avanzava tutti l'altri odori de le spezie del mondo. Qui non se facea mai notte, qui ogni tristezza era discacciata, tutte quante bolliva de l'amore de Dio. Vedute io tutte queste cose, dissi a l'Angelo: Signore mio, se 'l ti piace, rimagnirò186 in questa gloria. Disse l'angelo: Bene hai ditto187; avenga che queste paranno grande cose, ancora ne vederai de maggiore retribuzione de' Santi. Et io dissi a l'angelo: De quelle188 anime son queste donne? Rispose l'angelo: Le donne son coloro che vivano bene, e che non maculono la fede del santo matrimonio; sì che, amaestrando altrui, per esempio de vita e per correzione de dottrina, in lo timore de Dio; e danno del suo a li poveri et a le chiesie, secondo la loro facultate; a' quali lo iudicio189 dirà: Veniti, beneditti dal Padre mio, a possedere lo regno che v'è apparecchiato dal principio del mondo fino a qui; perciò ch'io ebbi fame, e tu me desti da mangiare e da bere; era peregrino, e destime albergo; era nudo, e tu me copristi; era infirmo et in carcere, e tu me visitasti.


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Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





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