Pagina (161/287)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E sotto li rami de questo arbore erano molte anime, che stavano in camere d'oro e di pietre preziose, e questi erano solliciti e ferventi a lodare a benedire Idio onnipotente, di tanti benefizii e grazie ricevute da lui; et aveano in capo per ciascuno, corone de maravigliose pietre preziose, et aveano in mano una verga d'oro. Et allora io dissi a l'angelo: Che arbore è questo, e che anime son quelle che vi son sotto? L'angelo rispose: Questo arbore scusa203 la santa madre Chiesia, e lì sotto sono li dottori che, combattendo per divina dottrina, portarono martirio per essa, et edificarono et ordinarono le chiesie de' beni soi, a l'onore de Dio; e però hanno quella gloria che mai non arà fine.
      CAPITULO XVII.
      Come l'angelo disse a l'anima, quando gli ebbe mostrata la gloria de Dio,
      come la dovea tornare al corpo.
      Andando noi più oltra, vedemmo uno muro, il quale era dissimigliante a l'altri primi, de tutti quelli ch'io avea veduti: l'altezza sua era di pietre preziose, e de' diversi colori, e pareva che questo muro avesse oro per calcina; le pietre preziose erano di robini e di simili colori. E questi cognoscendo costui204, feceno grande festa, e con loro ebbeno ragionamento di conforto, la qual cosa ancora mi disse, che l'angelo gli avea ditto e scritto. Ma per abreviare le parole, ancora delettandomi, vedute queste cose, venne a me l'angelo ch'io l'aspettava, e parlomi dolcemente e dissemi: Hai tu veduto tutte queste cose? Et io dissi: Signor mio, lassami stare qui. Rispose l'angelo: Ti conviene al postutto tornare al tuo corpo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





Idio Chiesia Dio Dio