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      E imperò che tu se' venuto in questo Purgatorio, per essere purgato de' tuoi peccati, di nicistate che ti bisogna portare sicuramente240; imperochè se tu se' pigro o nigrigente, la qual cosa non voglia Iddio che sia, tu periresti insiememente in anima e in corpo. Sappi che, incontanente che noi saremo partiti di qui, tutta questa casa s'empierà di demonia, i quali ti molesteranno co' molti e gravi tormenti, e poi ti minaccieranno di tormentarti co' molte più aspre e gravi pene che quelle che t'avranno date; e ancora ti prometteranno di rimenarti sano e salvo alla porta, là onde tu entrasti, se tu vorrai credere loro; e isforzerannosi, per ongni modo che potranno, e con tormenti e co' menaccia e co' lusinghe e con promesse, d'ingannarti. E se per niuno modo potranno fare che tu creda loro, sappi che, com'io t'ho detto di sopra, tu perirai in anima e in corpo. Ma se tu sarai costante, e forte avendo sempre ongni tua speranza in Dio, e di loro tormenti, minacci e promesse non ti curerai, sappi che non solamente tu sarai purgato di tutti i tuoi peccati, ma eziandio tu vedrai li tormenti e pene de' peccatori, e la gloria e beni ch'hanno i giusti. Abbi sempre Iddio nella tua memoria, e quando eglino ti tormenteranno, di' solamente questa parola: Signore mio Gesù Cristo, abbi misericordia di me. Imperocchè sì tosto come tu ricorderai lo nome di Gesù, incontanente sarai liberato d'ongni pena. E dette ch'egli ebbe queste parole, gli disse: Noi non possiamo più stare qui teco; raccomandoti a Dio onnipotente.


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Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





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