Pagina (173/287)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Come nella detta magione s'accese un fuoco, e fuvvi gittato;
      chiamato il nome di Cristo, fu libero250.
      Ma vedendo le demonia che 'l cavaliere così gli dispregiava, tutti si struggeveno per volerlo divorare. E subitamente acceso un grande fuoco in quelle magione, e poi pigliarono lo cavaliere e con uncini di ferro lo tiravano, istrascinarono per lo detto fuoco, chi i' la e chi in qua, avendogli legato le mani e' piedi facciendo inverso di lui sì grande e sì terribile istrida, che pareva che tutto il mondo nabissasse.
      Ora essendo messo il cavaliere in quello fuoco, patì grandissima pena nel principio, quando vi fu gittato; ma ricordandosi de l'ammaestramento, il quale ebbe da quegli santi uomini, subitamente chiamò il nome del pietoso Gesù; ed incontanente fu liberato da quelle pene crudele che in quello fuoco sostenea, siccome era stato liberato dal primo assalimento che fatto gli aveono. Imperò che sì tosto, ch'egli ebbe chiamato il piatoso nome del nostro Salvatore, cioè Gesù, e ancora più che innanzi che l'avesse compiuto di chiamare, incontanente quello fuoco fu sì perfettamente tutto spento, che pure una piccola favilla non se ne sarebbe potuta trovare. La qual cosa vedendo il cavaliere, con tutto il cuore ringraziò Iddio; e per questo liberamento, più ardito251, e costantemente ne l'animo si propuose di non temere più niente coloro, i quali vedeva che alla annunziazione252 di questo santissimo nome, così agevolmente vincere e sconfiggiere si potevano.
      D'una grande regione e oscura, nella quale era


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





Cristo Gesù Salvatore Gesù Iddio