E questo cotale campo era pieno d'ongni maniera di gente e d'etade, e questi cotali erano tutti confitti in terra, giaciendo supini col volto rivolto inverso il cielo. E questa disferenza era solamente tra questi miseri e quegli del campo primaio, chè questi eran confitti supini, e quegli boccone. Ma sopra alquanti di questi miseri stavano dragoni di fuoco, i quali parevano263 che sì gli manicassono e divorassono, e con quegli loro denti affocati arrabbiatamente li squarciavano. Ed alquanti avevano intorno alle braccia serpenti tutti di fuoco, i quali con grande empito infino alle midolla de l'osso tutti gli rodevano; alquanti avevano i detti serpenti intorno al collo, i quali sanza niuna posa gli divoravano. E molti altri v'erano che avevano tutto il corpo cinto e attorniato di serpenti, i quali si studiavano con tutto lo loro isforzo di mettere ne' petti di que' miseri i capi loro, e di spargere l'allocato veleno che usciva loro della bocca, ne' cuori di que' peccatori. Ancora vide in quel campo, gufi grandissimi di fuoco, sedere sopra lo petto d'alquanti, i quali ficcavano rabbiosamente que' loro sozzi e aguti becchi ne' petti di que' cotali; e quasi pareva che per forza volesseno cavare fuori del loro corpo il cuore; gli quali, così affritti, no' ristavono, per lo grande dolore che sentivano, di piagniere264 e di trarre grandissimi guai. E oltre a questo, discorrevano tra loro e sopra loro265, continovamente percotendogli con diversissimi e asprissimi fragelli.
La fine di questo campo non poteva vedere, tant'era la sua lunghezza; ma passando vide la sua larghezza, imperocchè trapassò questo campo per traverso, e non per lo lungo.
| |
|