E gittando lo cavaliere le demonia in su questa ruota, levarollo in aria volgiendo lui suso; ma subitamente invocando lo nome di Gesù, disciesene giuso sanza alcuna offesa.
D'una casa piena di fosse ritonde277.
Or ponendo278 adunque le demonia più oltre, tirarono lo cavaliere con grande furore in altra parte, dov'era una casa larghissima e sì lunga, che per niuno modo poteva vedere la fine. E approssimandosi inverso la detta casa, subitamente cominciò a sentire lo cavaliere sì grande il caldo che quindi usciva, che si fermò un poco, temendo de l'andare più oltre. Allora gli dissono le demonia: Or perchè tardi di venire? Questo che tu vedi è uno bagno; o vogli tu o no, infine colà279 ti conviene venire, e in esso cogli altri bagniare. E dopo le dette parole, cominciò udire grandissimi guai e dolorose istrida, che facievono que' miseri che era280 in quella casa. Ed essendovi menato drento, videvi un crudele e terribile modo di pene; cioè che vidde tutto lo spazio di quella casa pieno di fosse ritonde, le quali erano così accostate l'una a l'altra, che per niuno modo vi si sarebbe potuto andare sanza cadervi dentro. E queste cotali fosse erano tutte piene di diversi metalli e licori strutti, che continovamente bollivono; e nelle fosse erano grande moltitudine di giente d'ogni maniere e d'etae, de' quali alquanti erano attuffati sì profondi, che quasi non si potevano vedere. Alcun'altri v'erano dentro infino alle ciglia, alquanti infino agli occhi, altri infino alle labbra; altri fino al collo, altri fino al petto, altri fino al bellico, altri fino alle coscie, altri fino alle ginocchia, altri fino alle gambe; alcun v'erano che non v'erano, se non è un piede; alcuni v'erano con amendue le mani; alcuni solo una mano281. Ma tutta questa moltitudine di questi miseri, per lo dolore e pena che sentivano, tutti insieme piangievano amaramente, mettendo continovamente grandi guai e amare istrida.
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Gesù
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