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      Ora essendo le demonia presso a questo pozzo, dissono al cavaliere: Sappi che questo pozzo così ardente di fuoco, è la bocca e l'entrata de lo 'nferno; quì è l'abitazione nostra; e imperò che infino a qui tu ci hai serviti, or ecco quaggiù co' noi sempre mai starai. Dove, se tu v'entrerai pure una volta, sappi che in anima e in corpo, in sempiterno perirai; ma se ci vorrai credere, cioè di volere ritornare, ecco che incontanente ti rimeneremo sano e salvo alla porta dove tu entrasti. La qual cosa al tutto il cavaliere ispregiando e rifiutando di fare, avendo tutta la sua fede e speranza in Dio, subitamente le demonia vedendosi da lui ispregiare, si gettarono con grande furore in quello pozzo, tirandosi questo cavaliere dietro. E quanto più affondo andarono, tanto trovarono il pozzo più largo e più spazioso; e sì fatta fu la pena e 'l tormento intollerabile, che 'l cavaliere sostenne in questo pozzo, che al tutto gli pareva di sè uscire, intanto che del nome del suo salvatore quasi non si ricordava. Ma Iddio onnipotente, di cui tutto si confidava, sì lo aiutò in questo così dubbioso pericolo, come negli altri fatto aveva. E alla perfine ritornando lo cavaliere un poco in sè, del suo salvatore incontanente si fu ricordato, e secondo che poteva, lo nome del suo dolcie Gesù divotamente cominciò a chiamare. Ecco293 incontanente, alla invocazione di quello beato nome di Gesù, una forte e potente fiamma sì lo trasse di quello pozzo, e insiememente co' gli altri, nella via fu gittato.


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Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





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