endo sempre in bocca e in cuore lo nome di Gesų Cristo suo salvatore e liberatore.
Del paradiso deliziano e della sua gloria, e di coloro che ci abitano dentro313.
Ora essendo il fedele cavaliere di Cristo da ogni tentazione e assalimento delle demonia liberato, partendosi quindi, trovō uno bello prato314; e andando presso, levando gli occhi in alto, vide dinanzi a sč uno muro grandissimo, il quale pareva che fosse alto da terra infino all'aria. Ed era questo muro sė nobilemente lavorato, e cosė riccamente ornato, che avanza315 ogni bellezza di lavoro umano. Nel quale muro vide una porta chiusa, la quale era sė adornata di diversi metalli e bellissime pietre preziose, ch'ella sprendeva e rilucieva d'uno ammirabile sprendore. Ora, approssimandosi il cavaliere alla detta porta, ed essendovi di lungie ancora per ispazzio di mezzo miglio, subitamente la detta porta fu aperta inverso di lui. Della quale sentė uscire sė grande e soave odore, che se tutto questo mondo fusse pieno di spezierie, no' gli pareva che dovesse gittare maggiore odore che quello. Del quale odore e soavitade, ricevette sė grande conforto e fortezza, ch'egli sė pensava in fra sč medesimo, d'essere sofficiente a sostenere da capo, sanza alcuna fatica, tutte le pene e tormenti che prima sostenute avea; tanto era il vigore e la fortezza che in sč sentiva. Ed essendo poi presso alla detta porta aperta, cominciō a raguardare dentro, e videvi sė grande sprendore e chiaritā, che era molto maggiore che la luce del sole,316 quando pių chiaramente risprende.
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Gesų Cristo Cristo
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