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      Io fui crocifisso per voi, e ferito di lancia, e confitto colli chiavelli; e voi mi deste a bere aceto e fiele; e, per voi ch'eravate morti, io mi diedi alla morte, perchè voi viveste mecho. Ma per sancto Paulo, lo quale voi pregaste, e per l'umana generazione, io vi doe requia dal sabato, ora nona infine alla prima ora del Lunidie.
      Onde quegli che guardavano, vegiendo questo, tutti i dimoni levarono il capo, urlando e piangendo, e dissero: O figliuolo di David, non basta e lo cielo e la ferra e quelle cose che sono, che tu togli a noi le nostre ragioni dello inferno, le quali comperamo senza te. Et erano molto dolenti. E l'anime ch'erano nello inferno erano molto liete, e dicevano: Benediciamo te figliuolo di Dio, che desti a noi refrigerio duo dì e due notte, tutto lo tempo della nostra vita.
      Onde noi, fratelli carissimi, udendo tante pene e cotanti tormenti all'anime dello inferno, e tanta grolia ch'è in paradiso, doveremo tornare a Dio con tutta la mente nostra; e possiamo ischifare le pene dello inferno, e avere la grolia del paradiso cogli angioli, cogli arcangioli e con tutti gli altri santi de Dio. Amen371.
     
      LA LEGGENDA DI S. BRANDANOIn nomine Patris et Filii et Spiritus sancti. Amen372.
      Questo libro si è di san Brandano che fu di Scotia, oltr'alle parti di Spagna; e com'egli stette sett'anni fuori del munistero, cercando le terre di promissione, cioè molte isole stranie per lo mare Ozìan, e fu nel paradiso terresto dove Iddio allogò Adamo ed Eva.
      Messere san Brandano fu figliuolo di Silocchia nipote di Alchi della schiatta di Cogni, d'una contrada ch'ha nome Stagno, e sì nacque in Temenesso373. Egli fu uomo di gran penitenzia e astinenzia, e pieno di molte virtù; e fu abate ben di tremila monaci, o circa; e stava in un luogo el quale era chiamato el munistero di san Brandano374. E stando egli nella sua penitenzia, una fiata all'ora di vespro, e' venne a lui un sancto padre, el quale era monaco ed aveva nome Barito, ed era suo nipote375. El detto san Brandano lo domanda di molte cose, volendo sapere dov'egli era stato, e s'egli aveva veduto o sentito alcuna novella strania.


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Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





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