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      E veggendo san Brandano questa cosa, comincia in fra sè medesimo a dire, che cosa era questa, e per che cagione erano cotanti. E così pensando, e' si gieta in terra in orazione divotamente, e lagrimando disse: o Signor mio, el quale cognosce tutte le cose segrete e le non segrete, voi sapete i pensieri del cuore mio e la mia volontà; onde io vi priego, e adoro la vostra maestà, che a me peccatore per la vostra misericordia, voi mi dobbiate perdonare, e rivelare che cosa è questa, la quale vede e' miei occhi. Io so bene, messere, ch'io non sono degno di ciò pegli miei meriti; ma per la vostra santa grazia e bontà, voi mi facciate di ciò degno.
      Come venne uno uccello in sulla nave, e favellò con san Brandano.
      Or come egli ebbe dette queste parole, e' si pone a sedere e guata questi uccelli, e uno di questi uccelli si parte dagli altri, e volando, le sue alie sonava a modo d'una campana404; e così volando e sonando, venne in verso dell'abate questo uccello, e sì si puose in sulla punta della nave, e comincia a distendere l'alie per grande allegrezza, tuttavia guardando l'abate con allegro viso. El santo padre cognosce adesso, che Iddio si ricordava di lui e della sua orazione. E stando l'uccello per questo modo, lo santo padre gli favellò, e disse: Dimmi se se' messo di Dio, o chi tu se'; e onde tu se', e perchè quegli altri uccelli sono cotanto insieme405. E l'uccello gli rispuose in questo modo: O servo di Dio, noi siamo di quella grande compagnia che caddono di cielo con quello agnolo Lucifero, lo quale è nimico dell'umana generazione.


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Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





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