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      Quello luogo è molto solitario e strano a vedere, e sì è vicino del paradiso terresto, e vedrai molte cose di quello paradiso, onde tu ivi riceverai molta consolazione in vita tua; e perciò sta' sicuramente, che veramente arai salvazione, ed etti già apparecchiato un prezioso luogo, là dove tu debbi stare nell'altra vita. E quando egli ebbe ciò detto, elli si partì e non viddi come, e nollo potè più vedere; onde io rimasi tutto pensoso quella notte.
      Poi la mattina ben per tempo, secondo il detto e l'amaestramento del santo padre, così feci. Andai allo lido, e trovai la navicella fornita e apparecchiata, secondo che m'aveva detto; e al nome di Dio, entrai dentro, e aconciòmi a sedere, e lasciai andare la nave al nome di Dio, sicome aveva detto el santo padre. La nave si partì dal porto; io tolsi un remo in mano, e cominciai a navicare inverso quella parte, e stava la punta inverso levante. Ella mi porta in uno mare molto chiaro, e poi lo truovo molto verde, poi lo truovo molto rosso, e poi chiaro molto come cristallo, e stetti tre dì in questo viaggio; e nel mezzo di quel mare così chiaro, io trovai una montagna molto alta e ritonda, la ottava parte d'uno miglio, e questo è quel luogo desso, dove io sono. E la nave sì si trasse in una piccola entrata, e parevami essere in una via molto pericolosa d'andarvi. E io veggiendo questa cosa, e io usci' fuori della nave, e racomandàmi a Dio, e poi diedi del piede nella nave, e cacciàla in mare. Ella si partì dalla riva, e torna in dietro, inverso quella parte ond'ella era venuta, e andonne molto tosto.


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Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





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