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      Queste cose e dell'altre assai vedemo tutte dilettevole e piacevole a l'occhio dell'uomo, tanto che troppo sarebbe lungo a dire, e dare a credere. Iddio ne sia testimonio che sa tutte le cose di questo mondo.429
      Come san Brandano si partì da' profeti, e trovò un bosco di stranie erbee d'alberi e d'altre quattro belle cose.
      E andando di qua e di là, e' viddono un bosco molto bello, e in mezzo del bosco sì era uno albero grandissimo sopra degli altri, el quale era tutto carico di begli pomi d'oro, e in cima di questo albero sì era un molto bello uccello, assai maggiore d'un pagone; e le sue penne erano tanto belle, e sì divisate dall'altre, che di bellezze mai non si troverebbe pari di quelle. Questo uccello comincia a cantare sì dolcemente e soave, che ogniuno par niente a rispetto di quello, e pareva che dicesse questo verso: Quis similiter tui, Domine Deus, quis similiter in virtute est, qui faciat magna opera virtutis, qui solus regnet in aeternum? Et ultra, qui te viderunt et delectabuntur in salutari tuo? E quando ebbe detto questo verso, ed egli vola via oltra il grande fiume; e allora noi andamo presso al bosco. Là dentro erano caricate di pietre preziose le foglie sue, erano d'oro e d'ariento, e parevano ch'elle ardesseno da uno de' lati; e venivaci uno odore sì odorifero e sì soave, che quasi ci faceva trangosciare di gran dolcezza. La fiamma che usciva fuori di quelli alberi era grandissima, e niuno fumo noi non vedemo. E andando in quella parte, ove pareva quella fiamma, e non trovammo perciò altro che gli albori; e levando noi il capo in alto, guatamo dall'altro lato donde noi c'eravamo partiti, e noi vedemmo la fiamma assai.


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Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





Brandano Quis Domine Deus