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      In de la quale cità, per lo airo delle padule, del quale a lei son propinque, in quillo tempo li era grande abundancia de mosche, in tanto che quasi generavano mortalità. E lo sopraditto Virgilio per la gran offensione444 la qual avea a la ditta cità e a li soi citadini, sì fece per arte de nigromancia una mosca de oro, e fecela forgiare grande quanto una rana, sub certi punti de stelle, che la efficacia e virtù de la quale mosca, tutte le mosche create ne la cità fogeano, secondo che Alessandro445 parla in una sua opera, che isso vedette la preditta mosca in una fenestra de lo castello de Capuana. E Gervasi446 in de la soa coronica, la quale se intitula li Responsi Imperiali, prova questa cosa essere stata cussì. De poi, la ditta mosca levata da quillo loco, e deportata a lo castello de Cecale, sì perdio la virtù.
      III.
      Como Virgilio fece la sanguisuca in acqua.
      Et eciamdio fe' fare Virgilio una rana o vero sangue suca, che al presente cussì ei chiamata, de oro, formata sotto certe costellaciuni de stelle, la quale fo gettata a lo profundo de uno puzo, per la efficacia e virtù de a quale sangue suca, tutte le sangue suche forono scazate dalle acque de la cità de Napoli, le quale de447 abundavano gran quantitati. E como al presente manifestamente vedimo, operante la divina gracia, senza la quale nisuna cosa si pote fare perfetta, la preditta gracia e virtù dura fino al dì de oge, e durarà in eternum.
      IV.
      Como Virgilio fece uno cavallo de metallo, per arte de nigromancia,
      lo quale guario tutti li cavalli che se appressemavano ad ipso.


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Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





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