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      che insingnavano per scrittura li remedii, secundo la infirmitate.
      Considerò anche el ditto poeta, che in de la parte de Baia, de presso de Cume, erano le acque calide, avendo certi cursi de sotto terra, per le vene e materie de diverse operaciumi de sulfure e de lume e de argento vivo, secundo la opinione de molti, le quale acque abundeno de certi virtuti. Considerato adunque, de là edificare, per la comune salute de li citatini de Napoli, e per utilità de tutta la republica, edificò molti e diversi bagni, e massimamente quillo bagnio, lo quale ei chiamato Tritola. In de lo quale bagno erano intagliate e scolpite cotali imagine, le quali, colle loro mano, insingnavano le infirmità; imperciò che a lo membro zascuno le mano tenea, chi a lo capo, chi a lo petto, chi a lo stomaco, chi a lo ventre, chi a la cossa e chi a li pedi, e sopra de loro teste, de littere scolpite e intagliate gi erano, incegnando li bangni chi utili erano alle preditti infirmitati, fatti con suttile artificio e magisterio; azochè li poveri malati, senza aiuto e consiglio de' medici, li quali senza alcuna carità ti domandavano essere pagati, potessero de la desiderata sanità remedio trovare delle loro infirmitati. E lo quale bagnio, remedio de li poveri infirmi, li capitani de Salerno demostraro le loro poche sanitate e grande loro iniquitati; imperciò che una notte navigaro da Salerno perfini a lo ditto bagnio, e deguastaro tutte le scritture e parte delle sopraditte imagine, con feri et altri istromenti, e opere da dirompere li ditti edificii.


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Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





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