Ivi si parla ancora d'una traduzione fatta nel buon secolo della Visione d'Alberico, che egli voleva stampare in appendice a quella di Tantolo. A noi però non è riuscito trovarla, sebbene ne avessimo fatte molte ricerche in varie biblioteche.
Vogliamo qui notare, che la visione d'Alberico, pubblicata dal Cancellieri in Roma, 1844, sul codice romano, venne sul medesimo codice riscontrata e corretta dagli editori di tutte le opere di Dante, stampate a Padova dalla tipografia della Minerva. Tuttavia, riscontrando le due edizioni col Codice originale cassinese del secolo XII, si trovano parecchie varianti. Diamo qui sotto quelle varianti, fra l'edizione del Cancellieri ed il Codice Cassinese, che non sono state corrette nella edizione di Padova. I primi numeri indicano la pagina, i secondi il verso nella edizione Cancellieri. Le parole in carattere corsivo mancano affatto o sono scorrette nelle due edizioni:
pag. 146, lin. 8 silentio tegere. verumpag. 146. lin. 25 ita retulit. quĉdam
9 quamquam indotto stylo
9 vocabatur heloy
14 In Campania igitur provincia quoddam castelluml52 da sotto 3 vides ita cruciari
9 captivis et tribulantibusp. 162 lin. 9 animarum innumerabilis stabat
p. 204 lin. 10 cereum scilicet ad mensuram
164
5 ita autem purgantur
15 stupefactus et exsensis fui
166
4 quale sit
da sotto 8 statimque sensui meo ad integrum restitutus sum. Haec et alia quae viderat idem puer Albericus cunctis passim vitae suae curam gerentibus referebat, ac post relictis patre et matre, casinense monasterium petiit, quem Ven.
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