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      Noi perō non andiamo perfettamente d'accordo coll'autore, intorno all'origine della leggenda di Virgilio.
      31 MURATORI, Antiq. Ital. vol. V.
      32 S. Gennaro moriva l'anno 305 D. C., e fino al 1337 non troviamo alcuna memoria del miracolo. Le Raccolte di riti della Chiesa metropolitana di Napoli descrivono sino a quell'anno le feste del Santo, parlano della sua testa portata in processione, e nulla dicono del sangue indurito, che si discioglie ora miracolosamente, in alcuni giorni dell'anno, quando le boccette che lo contengono vengono avvicinate alla testa del Santo, intorno a cui sono accesi moltissimi ceri.
      Il primo che, secondo le ricerche degli eruditi credenti, ci parli del miracolo č l'autore della vita di S. Pellegrino, libro scritto nella metā del secolo XV. Il miracolo adunque non era anche avvenuto l'anno 1337, era giā cominciato l'anno 1450; ma niuno sa dirci nč il tempo preciso, nč il modo, nč perchč cominciasse. Strano davvero che un fatto di tal natura cominciasse inavvertito, e cosė tardi! Appena cominciato, la fede nelle opere magiche di Virgilio principia a cessare; il Caracciolo ed il falso Villani, che le descrissero appunto in quel lasso di tempo, e con tanta cura, giā esprimono qualche dubbio religioso intorno alla possibilitā di alcuna di esse.
      La leggenda perō continua a fiorire, specialmente per le memorie che la collegano a Pozzuoli. E allora noi vediamo ad un tratto venir fuori il secondo miracolo della pietra ove dicesi che il Santo fosse decollato, la quale trasuda sangue ogni anno, nel tempo stesso in cui l'altro miracolo segue in Napoli.


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Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





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