Senza un sospetto al mondo, confidò il bordone nelle mani del servo, si calò nell'acqua e traversò la corrente da una sponda all'altra. Così, nuotando, pregando, e tratto tratto volgendo la testa per tener d'occhio il domestico, fu distratto a un certo momento da un curioso spettacolo.
I DUE MONTONI E LA VOLPE.
Due Montoni, passando sulle rive del fiume, s'erano azzuffati, e tante se ne davano di quelle cornate, che la testa di uno dei due fu ben presto tutta insanguinata. Una Volpe, presente alla battaglia, si accostò al Montone che ne avea toccate e gli andò succhiando il sangue che scorreva a rivoli. Ma la sconfitta del povero Montone non avea soddisfatto l'avversario; il quale, senza punto badare alla Volpe, si slancia furioso, piomba improvviso sul nemico, e schiaccia la testa dell'ingorda Volpe, che, trovandosi presa fra i due, riceve il colpo e stramazza morta stecchitaL'eremita aveva attentamente osservato ogni cosa, seguendo tutte le fasi della lotta. Fatte le sue brave abluzioni, esce dall'acqua e mette piede sulla ghiaia. Ma qual fu il suo stupore, quale la disperazione, quando s'avvide che il domestico era scomparso, portandosi via il famoso bordone con tutto quel che c'era dentro!
Figurarsi i gemiti, le lamentazioni dell'avaro eremita.
- Ahimè! - dolevasi - o seduzioni, o inganno delle ricchezze! Quanto costa l'acquistarle, quanto il conservarle, quanto lo spenderle, e quanto anche il vederle sfumare!
Ma i lamenti a nulla approdavano. Rimaner sul posto non si poteva; andare avanti tanto meno: e così, l'eremita, rimessosi in cammino, se ne tornò mogio mogio a casa sua.
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