Ucciso così il temuto nemico, il Corvo visse tranquillo e felice in seno alla sua famiglia.
- Gli è così, - conchiuse Damanaca, - che si adopera l'astuzia, quando non si può la forza. Questa non risiede già nelle membra, bensì nell'ingegno; e più forte è sempre il più furbo. Ne vuoi ancora un esempio? Senti un pò la storia dello Sciacallo.
IL LEONE, GLI ANIMALI E LO SCIACALLO
Viveva e imperava nel deserto il Leone Pondarica, terrore e flagello di tutte le specie di animali che popolavano quella regione. Costoro temendo da un giorno all'altro l'ultimo sterminio, deliberarono di salvarsi con la fuga, cercando asilo in qualche lontana foresta. Ed erano sul punto di recare in atto il disegno, quando un vecchio Sciacallo ne li distolse.
- Perché, - disse, - abbandoneremo noi a precipizio il loco natìo, la terra dove i nostri maggiori videro la luce? Prima di ricorrere a questo partito disperato, vediamo se c'è mezzo di accordarci col nostro nemico e di vivere con lui in pace.
Approvarono gli animali l'avviso dello Sciacallo, e mandarono lui come ambasciadore dal Leone, per trovare una via di accomodamento e per sapere a quali patti egli consentiva a lasciarli vivere senza molestie.
Lo Sciacallo partì all'istante e si trovò di lì a poco in cospetto del Leone.
- Perchè, - gli disse, - vuoi tu inutilmente distruggere la nostra razza? Se la cosa seguita così, non avanzerà più una sola bestia in questo ampio deserto, e tu stesso ti vedrai ridotto a morir di fame. Consenti, ti prego, a vivere con noi d'amore e d'accordo; e noi, dal canto nostro, prendiamo impegno di provvedere a tutti i tuoi bisogni e a nudrirti senza farti lavorare.
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