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      E accadde un bel giorno che il dio Devindra, destato da quel continuo e importuno frastuono, domandò perchè mai gli uomini si agitassero tanto, e che cosa di straordinario fosse avvenuto sulla terra da giustificare un simile baccano.
      Ratto come la folgore, partì un messo esploratore e tornò dopo pochi istanti davanti al trono di Devindra, per comunicare al nume le notizie raccolte dalle bocche umane.
      - Fra tutti i Re di corona, - disse il messo, - quello che più risplende per le sue virtù è il grande Cita-Ciacra-Varti. Tutti lo ammirano, gli si prostrano reverenti, lo adorano come un essere soprannaturale.
      - Ah, ah! - esclamò il dio Devindra in tono sprezzante e beffardo, - sarà certamente uno di quei mortali, virtuosi al di fuori e perversi di dentro. Di cotesti ipocriti abbonda la razza umana. Nondimeno, non è prudente esser frettolosi nei giudizi. Se la fama tanto esalta i suoi meriti, voglio veder da me e toccar con mano di che si tratta.
      Avendo così risoluto, il dio Devindra si accinse al viaggio verso le regioni terrestri per visitare il principe nel suo palazzo, e allo scopo di percorrere rapidamente la lunghissima strada montò a cavallo di una Colomba e la spinse al volo, incitandola con gli atti e con la voce.
      Ma ecco, a mezzo della corsa precipitosa attraverso i campi dell'aria, il cavaliere cambiò improvvisamente di forma e diventò un Falco rapace. Atterrita a quella trasformazione, la Colomba scappò via come una freccia, arrivò in terra e corse a rifugiarsi sotto la protezione del Re Cita-Ciacra-Varti.


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Il pancia tantra ovvero Le cinque astuzie
Cento e più favole per divertire ed istruire la gioventù
di Viscnù-Sarma
Società editrice Partenopea Napoli
1914 pagine 129

   





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