L'offesa non sarà mai dimenticata, e non servirà che ad invelenire sempre più l'odio che il feroce nemico porta alla nostra razza. Con novella furia ci piomberà addosso, ci perseguiterà sempre e dapertutto con novello accanimento, non cesserà dal darci molestia finchè non sia giunto al nostro completo sterminio.
- Bando ai vani timori, - replicò Stirangivì - io son più che sicuro del fatto mio. Tutto ho visto, udito, esaminato, provveduto; nè mai sarei stato tanto avventato da proporvi una così temeraria spedizione, se non fossi stato certo della riuscita. Ricordatevi quanti sforzi ebbi a durare, quanta simulazione mi toccò adoperare per insinuarmi fra i Gufi, con l'intento di studiarne le abitudini, i costumi, la condotta, le risorse di cui dispongono. Il piano che ho sottoposto alla vostra considerazione è frutto di lunghe e mature riflessioni. Ho pesato il pro e il contra, ho cercato di prevedere tutte le circostanze sfavorevoli, e solo allora mi son deciso quando mi sono accertato delle più fondate probabilità per il successo della nostra campagna. Sicchè, senza esitare più oltre, senza sciupare in vane discussioni un tempo prezioso, chiamate subito a raccolta tutti i nostri, esponete loro il piano da me ideato, e tutti in massa seguitemi fino alla caverna, i cui crepacci servono di dimora ai nostri nemici.
Rassicurato dal tono di fiducia che suonava nelle esortazioni del ministro Stirangivì, il capo dei Corvi non istette più in forse e convocò issofatto un'assemblea generale di tutti i suoi sudditi.
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