- fu la prima domanda mossa delicatamente dal Micco. - Infatti, - rispose il Coccodrillo, - l'ho trovata ammalata. Niente di grave però; e del resto la salute di lei non era per me che un pensiero di secondo ordine. Felice come sono della tua amicizia, ogni mia cura era rivolta a te. Dal momento che t'ho lasciato, addio riposo, addio affettuoso scambio d'idee, addio vita... Non ho fatto che sospirar l'istante in cui potessi gustar di nuovo le dolcezze della tua amicizia. Quando si è avuta la fortuna di imbattersi in amici della tua fatta, moglie, famiglia, parenti, nulla più importa. Ed è appunto il gran desiderio di rivederti, che mi ha spinto a lasciar mia moglie inferma, poichè non c'è cosa al mondo che superi il piacere di stare in tua compagnia.
Il Micco, sorpreso e commosso a tanta devozione, cercò di esprimere con le più eloquenti parole la sua riconoscenza. Sentì nondimeno il dovere di fargli osservare che la malattia di una persona cara l'obbligava a non distaccarsi dal fianco di lei.
- Ammetto, - disse conchiudendo, - e te ne ringrazio con tutta l'anima, che senza di me tu non possa vivere. Ma a tutto c'è rimedio, ed io stesso mi offro ad accompagnarti presso di lei, ed anche ad aiutarti coi miei consigli per la scelta dei rimedi più adatti ed efficaci. Dopo che l'avremo guarita, ce ne torneremo qui al nostro albero prediletto, e riprenderemo a goderci la vita, nella compagnia l'uno dell'altro. Ma, ora che ci penso, come faremo a viaggiare insieme, visto e considerato che io sono un animale della terra, mentre tu sei un animale acquatico?
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