- Eccomi sazio e provvisto a dovere. Ho ben empito lo stomaco per tutt'oggi, e magari per domani... Ma che ne farò di tutto questo ben di Dio?.. Ebbene, troverò prima o dopo un compratore... E poi? che uso farò del danaro riscosso? Mi comprerò una capra... Benissimo! e la capra?.. La capra mi partorirà dei capretti, ed eccomi in breve tempo padrone di una mandra. Vendo la mandra, e mi compro una vacca e una giumenta; la giumenta e la vacca mi danno dei puledri e dei vitelli; questi qui me li pagano salato, e in meno di niente io mi faccio un patrimonio. Tutti parlano delle mie ricchezze; un Bramino del paese mi dà la mano di sua figlia. Ricevimento della sposa, gran festino dato da mio suocero, doni a profusione. Mia moglie, a tempo suo, mi consola con una serqua di figli. Ci vorranno allora dei maestri... Voglio che i figli miei facciano buona figura e siano istruiti in ogni sorta di scienza. Con le mie ricchezze, è indispensabile che siano anche ben vestiti... Anche mia moglie deve sfoggiare abiti sfarzosi e gioielli di ogni qualità... Ma se poi, puta caso, mia moglie avesse a perder la testa e a dimenticare i suoi doveri! se cominciasse ad uscir di casa senza mio permesso e a bazzicare questa o quell'amica per cavarsi la voglia di chiacchierare e di far la pettegola? Ecco qua: i ragazzi profittano della sua assenza, ruzzano di qua e di là, ne fanno di tutti i colori, si gettano sotto le zampe delle vacche, e si storpiano. Torno a casa, e che vedo? Il più piccino gronda sangue.
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Dio Bramino
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