Pagina (124/129)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Naturalmente, la vedova restò di sasso, e disse al giovane che in tutti i modi bisognava conformarsi agli avvertimenti che il cielo gli mandava con un sogno così straordinario.
      Venuto il giorno appresso, l'orfanello si alzò, e fatto venire il barbiere, gli ordinò di radergli la testa. - Come mai! esclamò questi. E che gran fretta è la tua per farti radere prima che sia spuntato il sole? - Non è affar tuo, rispose l'orfanello; debbo compiere una cerimonia della massima importanza e voglio non ritardare un sol minuto e prepararmi come si conviene.
      Terminata appena l'operazione della tonsura egli se n'andò al fiume e fece le abluzioni di rito. Tornato a casa, strofinò ben bene tutti i pavimenti con concime di vacca, com'è costume nelle Indie, ornò di ghirlande le immagini degli Dei domestici, vi accese intorno buon numero di lampade ed aspettò l'arrivo dei tre frati questuanti. Arrivarono costoro di lì a poco, e domandarono l'elemosina. Egli con grande cortesia gli accolse e li pregò di entrare. Poi, messili a sedere, offrì loro un sacrificio di fiori e d'incenso, e immediatamente dopo ordinò che si servisse in tavola.
      Mentre i tre mendicanti faceano onore di gran buona voglia alle vivande imbandite, egli corse in cucina, diè di piglio al pestello di bronzo che serviva per pestare il riso, tornò in camera da pranzo, ed alzando a due mani il pestello, ne assestò tre colpi sonori sulle teste dei commensali, freddandoli in meno di niente. Nel punto stesso, i tre corpi dei mendicanti - come la voce misteriosa avea promesso - si convertirono in tre grandi vasi di rame colmi di oro e di gioielli preziosissimi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Il pancia tantra ovvero Le cinque astuzie
Cento e più favole per divertire ed istruire la gioventù
di Viscnù-Sarma
Società editrice Partenopea Napoli
1914 pagine 129

   





Indie