Tentò la pattuglia di superar l'ostacolo, ma altri cittadini, appostati nell'atrio del teatro, la bersagliarono coi fucili da caccia; talchè la pattuglia dovette retrocedere in disordine onde ripararsi nel locale della Direzione di polizia. Ma giunta ivi, trovovvi chiusa la porta; e, mentre dal tetto della casa prospiciente lanciavansi tegole, gli ussari inferociti dal pericolo si posero a percuoter la porta colle sciabole e ad urtarla con forza coi cavalli che vi spingevano indietreggiando. Gli sforzi, commisti alle bestemmie, non valsero a sfondare nè a farsi aprir la porta; anzi una scarica di fucili fatta dal locale di polizia rovesciò di sella un ussaro. Era una scarica fatta dai poliziotti che, temendo per sè nello aprire, vollero allontanare i proprii fratelli d'armi col ferirli. Ma gli ussari, circondati dai projettili lanciati d'ogni parte, raddoppiarono gli sforzi, sinchè riuscirono a sfondar finalmente la porta della polizia e ricovrarvisi.
Dal locale di polizia si aperse fuoco allora in ogni direzione: i soldati accortisi che una mano di cittadini stava dai tetti gettando sassi e tegole, salirono pur essi sui tetti del locale di polizia e diressero il fuoco a quei punti culminanti. Bersagliati dalle fucilate, dovettero i popolani ritirarsi da' quei tetti e scendere a combatter per le strade.
Nello stesso giorno e alla medesima ora veniva affisso ai muri della città e diffuso anche a mano il seguente bando:
POPOLO DI MILANO!
L'Europa ha gli occhi su di noi per decidere se il lungo nostro silenzio venisse da magnanima prudenza o da paura.
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Direzione Europa
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