Pagina (33/141)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Essendo stato nominato Bellati a reggere la nuova polizia, in seguito al decreto di O'Donell, col quale scioglieva la polizia antica, ogni trattativa non approdò a qualsiasi favorevole risultato.
      Radetzky pure aveva dichiarato di ritenere come nullo ogni ordine di O'Donell, valutandolo come estorto dalla pressione esercitata nella sua cattività per parte dei rivoluzionarii. Anzi il maresciallo, convenendo pienamente nell'operato di Torresani, invece di armi spedì armati. Un forte drappello di granatieri fu da lui mandato al Broletto, ove giuntovi, entrò dalla parte di S. Nazaro Pietrasanta (ora via Giulini), irruppe per le scale che conducevano agli ufficii della Delegazione, arrestò quanti incontrò e fece per tradurli seco in Castello. Se non che i granatieri trovarono opposizione in una mano di giovani armati di fucili e di qualche vecchia alabarda. Scesi in corte i soldati, si trovarono da un drappello di altri popolani minacciati alle spalle; talchè, senza poter condurre gente arrestata con sè, studiaron modo di ordinatamente ritirarsi.
      Appena partiti, il popolo conobbe il pericolo di venir di nuovo invaso quel luogo e ne chiuse le porte, lasciando aperto il solo sportello dalla parte di S. Nazaro.
      Infatti Radetzky, indignato dalla forzata ritirata de' granatieri, pensò al modo di riprender più tardi quel luogo stesso.
      Passando ad altro punto della città, abbiam veduto che O'Donell era stato condotto in ostaggio in casa Vidiserti al Monte Napoleone, dove pose sede il quartier generale dell'insurrezione.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia delle cinque gloriose giornate di Milano nel 1848
Antonio Vismara
di Editore Pagnoni Milano
1873
pagine 141

   





Bellati O'Donell O'Donell Torresani Broletto S. Nazaro Pietrasanta Giulini Delegazione Castello S. Nazaro Radetzky O'Donell Vidiserti Monte Napoleone