Anche fuor di Milano si dimostrarono amazzoni valorose, fiere spartane; in Acquate Angela Martelli volō al soccorso di Milano con altre quindici donne.
Le barricate improvvisate nel dė precedente, aumentarono considerevolmente nel 19 di marzo e si rafforzarono. Ogni cosa servė alla loro costruzione: carri, carrozze private e di corte, diligenze, letti, casse, panche da chiesa, tavole, sedie, pagliaricci. A Porta Tosa si fecero delle barricate mobili con immensi rotoli di fascine, il cui disegno si dovette a Carnevali Antonio, giā professore di matematica e strategia alla scuola militare di Pavia sotto il primo regno italiano, e ch'era stato in que' giorni di rivoluzione nominato alla direzione delle fortificazioni campali: queste barricate cilindriche avevano due grandi vantaggi; per la loro forma eran mobili, potendosi far rotolare in avanti e in dietro; per la connessura di infinite minime parti assumevano una tale elasticitā da togliere ogni forza alle palle non solo di fucileria, ma ben anche di cannone: l'incarico di ridurre in esecuzione queste barricate mobili suggerite dal Carnevali, fu affidato al pittore Gaetano Borgocarati. Tra coloro che pių meritarono dal paese per l'opera prestata nelle costruzioni delle barricate, non possiam passar sotto silenzio i seguenti: il piemontese Valenzasca, il pittore Bareggi, l'ingegnere Tarantola, il geometra Lillič, i fratelli Carentico, i seminaristi Giulio Rimoldi, Rosa Verza, Candiani Luigi, Alessandro Ponzoni, e Valentini Gottardo.
| |
Milano Acquate Angela Martelli Milano Porta Tosa Carnevali Antonio Pavia Carnevali Gaetano Borgocarati Valenzasca Bareggi Tarantola Lillič Carentico Giulio Rimoldi Rosa Verza Candiani Luigi Alessandro Ponzoni Valentini Gottardo
|