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      In quel giorno cinquecento cittadini milanesi di vita intemerata e d'alti natali, oltre a molti di provincia, vennero arrestati.
      Le disposizioni d'offesa da parte dei Tedeschi erano terribili e disposte per tutta la città: le riassumeremo in breve. Fuor di Porta Romana eranvi due cannoni mascherati onde mitragliare l'inerme popolazione che si radunasse sul corso omonimo, e che a' que' giorni era stato ribattezzato per corso Pio, a memoria di Pio IX. - Il palazzo reale e quello di Piazza Mercanti erano ben presidiati, e vi avevan cannoni a lor difesa. Il primo circondario di polizia, esistente sulla piazza Mercanti, fu preso a viva forza dal popolo inferocito nella pugna. La Direzione generale di Polizia era ben presidiata e difesa; ma fu vinta dalle armi popolane: si cercò di Bolza e di Torresani, ma non si scoversero allora.
      Dei cannoni di Piazza Mercanti, uno era collocato al posto della Gran Guardia, l'altro all'uscita della piazza verso i Ratti; essi non ozieggiavano ma vomitavano continuamente enormi palle devastatrici. I soldati di fanteria, appiattati a tre a tre nelle porte delle contrade degli Orefici, dei Ratti e dei Fustagnari, sortivano di tanto in tanto a far fuoco. Quelli del popolo che avevano armi da fuoco in quel luogo, si posero a bersagliar di preferenza i cannonieri, ed anzi, preparatisi a dar l'assalto ad un cannone, dopo avervi ucciso tre artiglieri lo presero. Alle 12,30 ne davan quindi avviso al popolo col seguente affisso onde rinfrancare il lor coraggio:


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Storia delle cinque gloriose giornate di Milano nel 1848
Antonio Vismara
di Editore Pagnoni Milano
1873
pagine 141

   





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