5. Comitato di sussistenza.
Nella casa del conte Carlo Taverna in contrada de' Bigli stabilirono loro sede il Governo Provvisorio e il Comitato della Pubblica sicurezza, e vi si custodirono alcuni personaggi ed ufficiali prigionieri. Nella casa di Carlo Vidiserti fu collocato il Comitato di pubblico armamento e di guerra.
IL 21 MARZO
Alle 5 ore del mattino Radetzky fece suonare a raccolta. Sembrava che le cose dovessero avere un prospero fine nella giornata.
Alla mattina le truppe cominciarono le fucilate e le cannonate dai bastioni della città: le barricate erano state da parte del popolo spinte molto avanti nella precedente notte.
L'alba era nuvolosa, e piovigginava: le campane della città continuavano a suonare a stormo: - i gridi di rabbia da parte dei Tedeschi e quelli di gioja da parte degli insorgenti echeggiavano dovunque: - a porta Tosa si lavorò indefessamente dalle 7 alle 10 a rinforzare le barricate e vi si collocarono i più audaci combattenti, mentre i più esperti fucilieri vennero disposti sulle diverse case dei dintorni e pegli orti onde potessero meglio molestare il nemico su tutti i punti, uccidere gli artiglieri allorchè s'avvicinavano al cannone per apprendervi fuoco, dando campo in tal modo agli altri popolani d'avvicinarsi per di dentro e per di fuori alla porta Tosa.
Nella città frattanto provvedevasi dal popolo ingegnoso ed entusiasta a far fronte in mille modi alle grandi forze del nemico. Si costrussero cannoni di legno cerchiati di ferro, tanto che reggessero a un certo numero di colpi; s'aumentò la fabbricazione della polvere e del cotone fulminante e la fusione delle palle; si pose in ogni opera un'attività immensa, un entusiamo indicibile.
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