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      E per quella ritirata erasi già preparato tutto durante la notte: le truppe, sparse intorno a Milano, eran state da ogni parte richiamate e ammassate dietro al Castello, pronte agli ordini superiori, inconsapevoli però di quanto si trattasse. La massima confusione regnava in Castello.
      A un'ora dopo mezzanotte stendevasi il seguente scritto per ordine di Radetzky, onde provvedere agli infelici che dovevano rimanere nelle infermerie o senza parenti:
     
      Milano, dall'I. R. Comando dell'Armata Austriaca
      in Italia
     
      Ore 1 (dopo mezzanotte).
     
      Il Comandante superiore dell'armata d'Italia ha affidato, partendo, al signor capitano Gnoato Antonio la cura del Castello e il difficile incarico di tutelare la sicurezza personale di tanti ammalati e feriti, e dei rispettivi(46) medici e chirurghi, come pure di tante donne e fanciulli tedeschi impossibilitati a partire colla truppa, e quindi esposti all'arbitrio del subentrante governo di questa città. Il Comandante superiore lusingasi che quanto la probità conosciuta di detto signor capitano inspirava fiducia a commettergli così nobile ufficio, altrettanto varrà la medesima ad ottenergli il suffragio della politica autorità subentrante, che a questo modo inizierà il suo potere con atto di sublime e magnanima e santa filantropia.
     
      Per il generale in capo conte Radetzky, - Schonhals T. M.
     
      Le truppe imperiali sfilavano quindi nel massimo silenzio pei viali dei bastioni: avevano seco l'artiglieria, i bagagli e 300 e più famiglie d'ufficiali o d'impiegati, che si eran mantenute devote al governo austriaco.


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Storia delle cinque gloriose giornate di Milano nel 1848
Antonio Vismara
di Editore Pagnoni Milano
1873
pagine 141

   





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